lunedì, giugno 05, 2006

Mobbing al maschile?

Fino ad adesso eravamo noi il sesso debole, quello che periva in un’azienda con uno stipendio meno fruttuoso e tante penalizzazioni che non vi sto neanche a dire.
Siamo il paese che è totalmente incapace di essere equo e imparziale, riconosciamo un diritto e poi ne togliamo un altro, possibile che non siamo capaci di rispettarci?

Già decidere di allargare la propria famiglia è difficile, appena un’azienda ti assume mette le cose in chiaro dicendoti…”niente figli per almeno un anno” e si aspetta adesso vado, mi chiudo, temporalmente, le tube, e torno…così non ci sono problemi…se potessero ti darebbero la pillola loro direttamente mentre ti fanno la visita medica.

Adesso che i papà sono più presenti e coscienziosi…-ne ho visti di uomini con i bimbi e ce ne sono di davvero perfetti- adesso che hanno capito il loro ruolo e finalmente non sono più una presenza domestica volante ma una certezza, non solo economica, insomma adesso…hanno problemi loro.

In Italia l’uomo che rinuncia alla carriera per il pargoletto è denigrato, deriso, diffamato…gli viene vietato il diritto alla paternità…autocongedarsi per paternità diventa principio di denigrazione e di critiche da parte dei colleghi e dei superiori…non solo alcuni non sanno neanche che esiste questa opzione burocratica…"È una questione di clima di incertezza che riguarda tanto il dirigente quanto l'operaio; la sensazione di poter essere i primi a saltare, di vedersi passare avanti il collega, di venire tagliati fuori. Del resto, non si deve dimenticare che l'altro aspetto importante dell'essere padri riguarda la propria capacità di mantenere i propri figli".
Un’insieme di acclimazioni sociali che concorrono nel creare sensi di colpa e difficoltà nell’affrontare la scelta della paternità, in fondo a una madre si può perdonare…ad un padre no, licenziato!

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