Amiche- nemiche
Succede così, casualmente, a pasqua. Succede che tra le mail che arrivano tra i saluti di agenti di ricerca del lavoro, invii elettronici di saluti e auguri da più o meno anonime conoscenze…succede così che ti trovi con una mail stupida “Saluti a tutti, auguri”.
Mittente: un vecchio amico d’università, di quelli con cui hai studiato nei primi esami, con cui ha condiviso le prime paranoie e le prime paure… di quelli speciali, che comunque ti hanno lasciato il ricordo di bei periodi spensierati e divertenti.
Lui l’ho sentito sempre per mail, una settimana fa, si è laureato e cerca aiuto.. Pensavo avesse perso la mia mail perché io gli scrissi ma non rispondeva e così, mail dopo mail smisi di scrivere per pigrizia o forse per noia...o forse chissà...per orgoglio!
Ti arriva la sua mail di auguri, impersonale e indifferente, come solo una mail formale può essere, ma c’è un dettaglio, avete presente quando inviate le mail a un gruppo di vostri amici senza pensare che state mettendo in mostra anche i loro indirizzi?
Ho pensato di leggerli, quegli indirizzi intendo, li ho letti e lì l’ho trovato, l’indirizzo che speravo di non trovare, che speravo non ci fosse, per sedare la mia coscienza più che per altro, invece è lì!
Lei è stata una cara amica, ma ci siamo perse. Ci siamo perse perché dopo il primo anno d’università ho deciso di cominciare a lavorare, perché mentre lei pensava a i ragazzi e alle uscite io pensavo a chi mandare il mio curriculum…perché per me il tempo è poco e devo tagliare ogni tappa il più velocemente possibile. Così mentre lei impiegava tre mesi per un esame io lo facevo in uno, mentre lei sceglieva la laurea più semplice io la più difficile, ma stavamo sempre insieme…sempre, divise dai ritmi ma unite da affetto!
Poi per un qualche motivo che non comprendo ci siamo perse, forse perché io premevo più di lei, ho cominciato stage anche gratis perché volevo- dovevo imparare, perché mi manca il respiro se sto ferma, perché io e l’immobilità non andiamo d’accordo. Lei calma e tranquilla…ma abbiamo affrontato insieme gli scogli più grandi e poi?
Poi le scelte, questi ritmi, io che non c’ero mai quando lei mi cercava… ci siam laureate e nessuna è andata alla discussione dell’altra…così come due estranee, io lavoravo...lei non so! Sono una vigliacca avrei dovuto andare…ma l’ho detto sono una vigliacca…e ora?
Ora l’indirizzo mail…che io avevo buttato…ora ritorna, proprio nel periodo in cui ci pensavo, proprio quando il suo ricordo affiora, che faccio le scrivo? E cosa?
Mittente: un vecchio amico d’università, di quelli con cui hai studiato nei primi esami, con cui ha condiviso le prime paranoie e le prime paure… di quelli speciali, che comunque ti hanno lasciato il ricordo di bei periodi spensierati e divertenti.
Lui l’ho sentito sempre per mail, una settimana fa, si è laureato e cerca aiuto.. Pensavo avesse perso la mia mail perché io gli scrissi ma non rispondeva e così, mail dopo mail smisi di scrivere per pigrizia o forse per noia...o forse chissà...per orgoglio!
Ti arriva la sua mail di auguri, impersonale e indifferente, come solo una mail formale può essere, ma c’è un dettaglio, avete presente quando inviate le mail a un gruppo di vostri amici senza pensare che state mettendo in mostra anche i loro indirizzi?
Ho pensato di leggerli, quegli indirizzi intendo, li ho letti e lì l’ho trovato, l’indirizzo che speravo di non trovare, che speravo non ci fosse, per sedare la mia coscienza più che per altro, invece è lì!
Lei è stata una cara amica, ma ci siamo perse. Ci siamo perse perché dopo il primo anno d’università ho deciso di cominciare a lavorare, perché mentre lei pensava a i ragazzi e alle uscite io pensavo a chi mandare il mio curriculum…perché per me il tempo è poco e devo tagliare ogni tappa il più velocemente possibile. Così mentre lei impiegava tre mesi per un esame io lo facevo in uno, mentre lei sceglieva la laurea più semplice io la più difficile, ma stavamo sempre insieme…sempre, divise dai ritmi ma unite da affetto!
Poi per un qualche motivo che non comprendo ci siamo perse, forse perché io premevo più di lei, ho cominciato stage anche gratis perché volevo- dovevo imparare, perché mi manca il respiro se sto ferma, perché io e l’immobilità non andiamo d’accordo. Lei calma e tranquilla…ma abbiamo affrontato insieme gli scogli più grandi e poi?
Poi le scelte, questi ritmi, io che non c’ero mai quando lei mi cercava… ci siam laureate e nessuna è andata alla discussione dell’altra…così come due estranee, io lavoravo...lei non so! Sono una vigliacca avrei dovuto andare…ma l’ho detto sono una vigliacca…e ora?
Ora l’indirizzo mail…che io avevo buttato…ora ritorna, proprio nel periodo in cui ci pensavo, proprio quando il suo ricordo affiora, che faccio le scrivo? E cosa?
1 commento:
Se c'è una persona che può capirti sono io, credimi...anche se alla fine capita a tutti di perdere di vista una cara, vecchia conoscenza..
Il mio consiglio è di scriverele e magari lasciarle il tuo numero...abbi il coraggio di fare quello che non riesco mai a fare io..
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