venerdì, aprile 28, 2006

Cambio d’abito, cambio di pelle

Arriva il momento, prima o poi sarebbe dovuto capitare e non se ne può fare a meno….il cambio di stagione!!! Sarà che, anche se oggi non si direbbe, è primavera o perché l’armadio sta implorando di essere sistemato, sperando chissà…che magari possa essere ordinato!

Ogni mattina appena alzata…cerco di vestirmi nel modo migliore sperando di riuscire a farlo nei tempi più brevi possibili e nel modo meno doloroso per la mia autostima…

Ma riflettendo sui cambiamenti, anche se solo per una stagione, vorrei cambiare non solo abbigliamento ma carattere e abbinare ai miei top un bel po’ di vaffa...abbiate pazienza ma ve l’ho scritto che oggi è una giornata di merda…sarà che a Roma piove!

Sugar


Vi presento Sugar...insomma...devo metterci un gatto ogni tanto e ho pensato di farvi conoscere l'ultimo arrivato..il fratellino della mia Amelie.

La solita indagine… nuovi commenti

Siccome a volte ritornano, anche oggi, un’anonima università americana a caccia di fondi, ci propone un’altra bizzarra indagine…che- diciamolo- si potevano evitare:

Sei mesi bastano per non amare più il lavoro http://lavoro.repubblica.it/lavoro/index.jsp?s=notizie&idContent=1611624

Ecco dopo quanto tempo un lavoratore perde l’entusiasmo per un nuovo impiego. Indagine Usa su oltre un milione di dipendenti. E spesso la colpa è dei manager che li coordinano. Troppe autorizzazioni da richiedere e poca equità.

Ora considerando che impieghiamo di media un anno per trovare un posto di lavoro…ci annoiamo in sei mesi, credo di aver capito il motivo della (im)mobilità lavorativa.

Oggi, per quanto mi riguarda, è una giornata talmente caotica e incerta, corollata da un bel licenziamento- per fortuna, solo per fortuna, non il mio- che volentieri voglio rispondere a questi scienziati di prendersi la loro ricerca e farci tanti aereoplanini…ad essere educati:)

Perfezione imperfetta

Ciclopi dell’amore, visionari delle relazioni assolute…insorgete! Parliamo di rapporti e di perfette convivenze.

Siamo portati a pensare all’amore come lo spirito di tutte le cose, cresciamo con il mito dell’amore, come se ogni cosa non potesse esistere senza amore. (guardate me in due righe l’ho ripetuto tre volte:)!!!

Quando poi finalmente arriva anche per noi, quando anche noi abbiamo trovato l’altra metà della mela, l’uomo perfetto, qualcosa cambia. Abituate, probabilmente, a ricercare i problemi e a sopravvivere nelle difficoltà, la relazione, sicuro approdo tra le peripezie, diventa difficile!

In una rapporto perfetto cosa c’è di sbagliato, cos’è quell’inquietudine che ci trasciniamo dietro, perché se tutto è meraviglioso allora non va bene!
Cosi nelle relazioni, così in ogni cosa! Siamo portati a pensare che se, per un fortuito caso, stiamo vivendo una fase positiva, in cui tutti i pezzi vanno al posto giusto, allora deve necessariamente capitarci qualcosa. Anzi, di più, non osiamo parlare della nostra positiva parentesi per timore che ci sfugga, che arrivi qualcosa che la turbi, viceversa se abbiamo dei problemi allora non smettiamo più di rimurginare, di riflettere di complicare la questione con congetture e ipotesi.

Non siamo in grado di vivere sereni? Perché non riusciamo a vivere una relazione perfetta, ci spaventa?

A me capita spesso, che se non ci sono nubi all’orizzonte, di pensare che ci deve essere qualcosa che mi viene nascosta, per forza, altrimenti che relazione è!

Lavoro mon amour

Voglio difendere una categoria di lavoratori di oggi; un lavoro nuovo, particolarmente difficile e molto, molto stressante…i call center.
La mia unica, e spero rimanga tale, esperienza di call center risale a settembre 2005…quando nella ricerca disperata di un posto di lavoro, sono inciampata in un centralino. Lo scopo era invogliare la gente a confermare delle iscrizioni e invitarli a partecipare- a pagamento- ad un evento; ma non voglio dilungarmi molto sul lavoro in sè, per non rischiare di annoiare.

Come ho detto fu un incontro-scontro, e l’esperienza durò solo 2 giorni…lo so che vi sembra privo di senso, ma furono due giorni pazzeschi che mi hanno provocato un senso di inadeguatezza e frustrazione tale per cui, anche non venendo pagata, ho accettato di andare a fare uno stage, per non restare lì.

La mia postazione era composta da:

- computer, che di remota aveva solo l'età
- microfono
- cuffia
- elenco telefonico
- mouse
- penna

In fronte a me…un muro bianco!

Man mano che aumentavano le telefonate, cresceva la frustrazione e più cresceva la frustrazione più mi guardavo intorno…cosa cavolo stavamo facendo?
A fine giornata l’operaio torna a casa e sa di aver costruito qualcosa, un tetto, un palazzo, ma l’operatore telefonico, che con le corde vocali doloranti torna a casa, cosa cavolo ha fatto?

Inutilità…una automatica ripetizione di informazioni che chi sta al telefono deve dare a persone ancora meno interessate e cosi creative da inventare motivazioni assurde per ridurre il senso di colpa che provano verso noi giovani operatori…e la frustrazione cresce.

Maniaci che chiamano i numeri verdi…perché costano meno, squattrinati in cerca di compagnia e infine, arriva la telefonata giusta, di qualcuno che, interessato o meno, sottoscrive un contratto, ma siamo soddisfatti? No!

Dalla mia esperienza ho capito che quando mi chiama un ragazzo per parlarmi di telefonia o di tappeti non invento scuse ridicole, non m’ingegno alla ricerca di motivazioni fittizie, ma penso a quanto coraggio, o disperazione, deve avere…io non ho resistito!

giovedì, aprile 27, 2006

Ricorrere in Cassazione

Le recenti elezioni, con tutta la confusione che hanno creato, mi hanno fatto riflettere per un solo particolare, la possibilità di ricorso.
Immagine se, ogni volta che si compie uno sbaglio, potessimo fare un ricorso, riverificare quello che abbiamo appena fatto, capire quelle che non si deve fare. Voglio dire che se fosse una relazione, il rapporto destra-sinistra ha avuto la fortuna di poter fare un riconteggio …un passo indietro e una riverifica dei dati!

Se succedesse anche per noi?

Si sa che l’insicurezza è nemica dei rapporti e anche decidere se cominciare a investire in una relazione è complicato, ma quanto sarebbe più semplice se poi si potesse conteggiare, verificare i miei e i tuoi torti, verificare le parti, allora capiremmo i nostri sbagli?

La maggior parte delle volte non comprendiamo, neanche terminata la relazione, quello che non andava fatto o i motivi per cui c’è stata la rottura, e neanche gli amici ci aiutano. Per loro non c’è parcondicio…ma amicizia!

Magari la Cassazione ci può far capire cosa non è andato e soprattutto perché!

Allora ditelo

Arriva l’estate e di nuovo l’occhio scende li…li giù, non facciamo finta di non saperlo.
Coperte per tutto l’inverno ma adesso, che le mini impazzano, che il costume è l’abbigliamento quotidiano ritornano…le natiche!

Ogni giornale riporta la notizia, cosi ho pensato se è ovunque sarà importante che ogni donna lo sappia e che ogni uomo si prepari alla novità.
Quindi invito tutte le donne ha fare questo test per sapere se le nostra natiche sono pronte alla prova costume, se possiamo finalmente toglierci il pareo e sventolare al sole 30 centimetri di pelle in più…in fondo è arrivata l’estate e ce lo meritiamo:)

I risultati del mio test dimostrano che il mio bagno di sole dovrà aspettare all’ombra di un pareo almeno per un altro anno…ma tanto io normalmente mi scotto…quindi cosa ho da perdere!:)

Differenze generazionali


Avete mai buttato un’occhio sulle nuove generazioni di donne?
Io lo faccio spesso, sarà che sono interessata a questo nuovo fenomeno di piccole Bratz, un esercito in frisè e rossetto…rigorosamente glam e trasparente.

Non faccio confronti ma voglio soffermarmi un attimo…piccole copie di trentenni, in cerca di appigli e di approdi che stanno trasformando la tenera età, quella dei giochi e delle uscite con le amiche, in una ricerca costante di stimoli e di frenetici rapporti.

Lungi da me salire in cattedra e fare la parte della bacchettona, ma d’improvviso le mie lunghe giornate passate a chiacchierare e a giocare a campana non mi sembrano poi così male.

A proposito di tette…

Chi le vuole grandi, chi le vuole piccole, chi le vuole toccare chi si accontenterebbe almeno di vederle…che scusate per questi ultimi una soluzione c’è…accendete la tv!

Comunque, non voglio perdere il filo del discorso, ogni donna è insoddisfatta delle sue tette…è genetica l’insoddisfazione femminile è in noi come il colore degli occhi o dei capelli…solo che questi si possono facilmente cambiare. Per il seno la cosa cambia…non parliamo di tecnologia da davanzale, che tanto aumenta la frustrazione e rischia di farci cadere nella banalità di un seno finto quanto quello della Marini.

Quindi eliminando tette al silicone, togliendo camere d’aria e coppette strategiche ci rimane fare solo come stanno facendo le cinesi. C’è da imparare dalla Cina, lo so che sembra strano, vi aspettavate gli americani…invece ci dobbiamo volgere verso il paese del riso per capire come poter aumentare di qualche taglia…

La soluzione- non voglio lasciarvi con il dubbio- è alimentazione e latte, soprattutto latte e formaggi.

Deluse…bhe che v’aspettavate la bacchetta magica :)..io comunque comincio a bere latte..hai visto mai:)

Vi tengo aggiornate!

Tra sesso e magia

Siamo a Pergine Valsugana, in Trentino, per una storia che lascia senza parole. Viene arrestato l’ennesimo mago per truffa, aveva fondato l’Associazione storico-filosofica Graal (il nome è tutto un programma) che predicava l’amore e il sesso per risolvere problemi di negatività.

Si NEGATIVITA’…avete capito bene. Le donne di età compresa tra i 20 e 40 si prestavano a questi rapporti e in cambio avevano una cassetta da sotterrare nel loro giardino allontanando il maligno.
E Bruno, o come si faceva chiamare lui, il messia, aveva, in cambio, i soldi per ricostruire la sua villetta e un bel giro di porno su internet. Non male è!

Se la cosa fosse una novità non avrebbe tanto scalpore, infatti in questo preciso contesto, è la ritualità con cui avvengono questi fatti che mi sconcerta...Le domande sono semplici, dalla classica: “Chi è il furbo in questa situazione”, a “Ma perché ci si riduce così”.

Non credo che realmente si pensi alla negatività ma credo molto alla solitudine e all’angoscia.

La domanda del giorno è: Cosa siamo disposti a fare per non restare soli? Davvero le donne disperate sono disposte a tutto?

Siamo così sole da aver bisogno di credere a fantomatiche essenze mistico religiose per riempire le nostre vite… oppure siamo convinte veramente che ci sia un malocchio cosmico che ci avvolge e che ci provoca un senso di amarezza. Il punto è, fino a dove possiamo spingerci per sentirci parte di un gruppo, per non essere soli? Quanto siamo disposti a perdere per sentirci amati, solo un conto in banca o c’è altro…

mercoledì, aprile 26, 2006

Solidarietà femminile

Ci risiamo, ancora una volta, le donne svantaggiate!

Andiamo con ordine. Nella mia consueta e assolutamente personale rassegna stampa, incappo in un articolo di Repubblica.it dal titolo “Tempo libero, e donne svantaggiate rispetto agli uomini già a 10 anni”..no dico 10 anni….Come siamo finiti a questo punto!

Non basta la congiura del pelo superfluo e la lotta alla cellulite…ora anche il tempo libero dimezzato, praticamente un part-time. Come è potuto accadere, non abbiamo più tempo neanche a 10 anni, quando è successo e soprattutto come abbiamo fatto a non accorgercene.

Abbiamo accettato di rinunciare alle stelle, di costiparci in piccoli buchi, chiamati posti di lavoro, e perfino di orinare in pubblico… ma sapere che a 10 anni siamo già impegnate in faccende domestiche…cavolo altro che casalinghe disperate…qui siamo disperatamente folli..!!!!

In media riusciamo a goderci circa 10 minuti al giorno…quei dieci minuti in cui dobbiamo far rientrare tutta una giornata di privazioni e in cui a mala pena riusciamo a darci una rassettata…cosi tanto per farsi trovare in ordine per i poveri compagni che rientrano a casa e che hanno il triplo del tempo libero…

Quindi quando rientra in casa il vostro compagno e vi chiede a che punto è la cena rispondetegli che al momento state prendendo gli arretrati di ferie accumulate da quando avete 10 anni.

Lui non vi capirà ma credetemi avrete tutta la solidarietà femminile che possa esistere.

Come il buon vino…

Una nuova indagine, dei soliti americani sperduti in qualche università pubblica, ci dice che più s’invecchia più ci si vede belli.

Ieri ho passato una di quelle giornate- che capitano a tutti, uomini e donne - in cui ti specchi e vedi solo difetti…difetti ovunque!

Si, è vero, una volta che ti succede puoi evitare di specchiarti fino alla fine della tua giornata ma non so perché, non so come, succede sempre che ti trovi faccia a faccia con la tua immagine…
Nello specchietto retrovisore, nella trousse, nel televisore e persino nello specchio dell’auto che ti sta di fronte, mentre sei uscita di casa per trovare un pò di sollievo e con gli occhi cerchi – siamo onesti- quella che sta peggio di te!

E li, la tragedia…quel giorno trovi solo strafiche che girano già in minigonna.. mentre tu hai infilato un paio di calzoni e l’unica cosa che non è coperta sono i tuoi piedi…bhe i sandali sono sandali cmq vada…quelli non si toccano!

Confrontarsi fa parte della nostra natura, ma quando si incappa in una di queste giornate è devastante e non bastano complimenti di amici e fidanzati per sollevarci, deve passare, semplicemente passarci, il prima possibile, aggiungo.

Poi questa mattina, prima di entrare a lavoro, la risposta alla mia domanda, la soluzione all’enigma della sfinge, così mi capita su una pagina di City di scoprire che da vecchia mi vedrò bella..

Quindi aspetterò, diciamo, i settanta,….una consolazione no?

martedì, aprile 25, 2006

Puntini di sospensione

Avete notato in che modo siano entrati nella nostra vita i puntiti di sospensione, voglio dire che non ne abbaimo mai abusato come in questi anni.

Mi domandavo, non è che la sospensione così come è entrata nella nostra grammatica è entrata nella nostra vita?

Non faccio la domanda per aprire un discorso sull'economia o sul lavoro, ma se usiamo tanti puntini, lasciando incomplete le frasi, forse, in realtà, stiamo lasciano incomplete le nostre emozioni, forse, evidentemente, non riusciamo a terminare le nostre sensazioni....stiamo vivendo a metà!

Se tutto rimane in sospeso, se usiamo sempre con più frequenza i puntini, siamo noi ad essere incompleti?

lunedì, aprile 24, 2006

Almeno per dovere morale…


Per il mio primo post serio…ho scelto di aiutare gli uomini..perché? Ne hanno bisogno. E spetta a noi, reduci da secoli di capricci femminili e di cure per il corpo aiutarli… è un dovere morale…

Capisco tutto, la moda del capello con il gel- per l’effetto bagnato, il profumo a volontà- perché l’uomo deve profumare, e capisco anche la maschera al viso, in fondo noi le facciamo sempre perché anche i loro pori non possono gioirne…

Ma come si fa, dico come si fa, a girare con delle sopracciglie che sembra abbiano avuto uno scontro con un pugile e abbiano perso….signori maschietti non è proprio il massimo girare con gli occhi che sembrano quelli di Malgioglio..no va bene…

La cura del corpo richiede più attenzione che mettersi davanti allo specchio con una pinzatta e sfoltire a più non posso…I passi sono semplici:
- iniziare con l’eccesso, togliere il superfluo…si insomma il pelo storto o che va per conto suo…
- poi lavorare sulla forma…non bisogna applicare il principio “Del tolgo meglio è” assolutamente no…a meno che il vostro mito, lo ripeto non sia Malgioglio…
- evitate di raparvi manco fosse dei barboncini
-e poi cavolo spendeteli sti 10 euro da un estetista…

Le sopracciglia ringraziano…e io pure!

Gatta amelie

Chi è gatta Amelie..

è la mia gattina, di due anni e mezzo, di razza incerta ma di carattere definito...decisamente stronza...tanto che io la amo e forse perchè vorrei avere la sua tempra...il suo carattere...

bhe si lo so è patetico venerare e invidiare la propria gatta....ma ecco la qua..

non è meravigliosa....

Lunedi mattina- non aggiungo altro

Lunedi mattina...al lavoro

Se già il lunedi mattina è la giornata più pesante della settimana è ancora peggio cominciarla con un esame del tuo rendimento lavorativo, in una giornata in cui fatichi ad aprire gli occhi e in cui, a mala pena, riesci a formulare una frase che abbia una organizzazione sintattica...

Dopo aver speso, in circa 25 minuti, 50 euro...in benzina, ricarica del cellulare e- dulcis in fundo- parcheggio- ci mancava solo una verifica lavorativa..metre io sono già proiettata sul martedi di festa nazionale in cui potro dormire allegramente e riempirmi la faccia di rilassanti, quanto inutili, maschere per la pelle.....

Cmq continuiamo a sperare che questa verifica dia un esito positivo....e speriamo..

Primo post

una piccola prova per verificare il -buon-funzionamento del blog