Tra sesso e magia
Siamo a Pergine Valsugana, in Trentino, per una storia che lascia senza parole. Viene arrestato l’ennesimo mago per truffa, aveva fondato l’Associazione storico-filosofica Graal (il nome è tutto un programma) che predicava l’amore e il sesso per risolvere problemi di negatività.
Si NEGATIVITA’…avete capito bene. Le donne di età compresa tra i 20 e 40 si prestavano a questi rapporti e in cambio avevano una cassetta da sotterrare nel loro giardino allontanando il maligno.
E Bruno, o come si faceva chiamare lui, il messia, aveva, in cambio, i soldi per ricostruire la sua villetta e un bel giro di porno su internet. Non male è!
Se la cosa fosse una novità non avrebbe tanto scalpore, infatti in questo preciso contesto, è la ritualità con cui avvengono questi fatti che mi sconcerta...Le domande sono semplici, dalla classica: “Chi è il furbo in questa situazione”, a “Ma perché ci si riduce così”.
Non credo che realmente si pensi alla negatività ma credo molto alla solitudine e all’angoscia.
La domanda del giorno è: Cosa siamo disposti a fare per non restare soli? Davvero le donne disperate sono disposte a tutto?
Siamo così sole da aver bisogno di credere a fantomatiche essenze mistico religiose per riempire le nostre vite… oppure siamo convinte veramente che ci sia un malocchio cosmico che ci avvolge e che ci provoca un senso di amarezza. Il punto è, fino a dove possiamo spingerci per sentirci parte di un gruppo, per non essere soli? Quanto siamo disposti a perdere per sentirci amati, solo un conto in banca o c’è altro…
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