mercoledì, novembre 15, 2006

Cina nel 2006

Sta mane in macchina leggevo, l’inserto del Corriere dedicato alle donne… per poco non tamponavo, ma la lettura era davvero coinvolgente. Anche oggi non si parla di gossip o di reality…l’ho fatto ieri, ma di donne e per l’esattezza di quelle cinesi.

La situazione sta drammaticamente evolvendo; prima c’era la morte per le bimbe, considerate poco pratiche in termini economici, o comunque costrette a essere vendute, date in moglie o regalate ai santuari dove diventano concubine di sedicenti santoni espiando così le colpe dei padri…

Io ero rimasta qui…e già mi par tanto…

Invece leggo che adesso la costrizione non riguarda più solo le bimbe ma il secondo figlio in generale. Una situazione penosamente conclamata che nessuno sembra ascoltare.

Esistono in Cina unità di controllo delle nascite, una figura di solito femminile (e già la dice lunga) che ha il compito di vigilare sulle gravidanze di donne che hanno gia avuto la gioia di una maternità.

Ogni tre mesi devono andare al distretto, fare un test di gravidanza, prendere pillole abortive e prendere i preservativi che, gratuitamente, vengono loro dati. Ogni tre mesi queste povere donne, per lo più lavoratrici in fabbrica o braccianti, fanno questo tragitto.

In media un controllore ha 800 donne, per cui bene o male le consoce tutte. La controllore intervistata racconta le procedure in caso di gravidanza, ogni giorno per 6 mesi, lei va a casa a bussare alla porta delle puerpere e convincerle ad abortire, per sei mesi alla stessa ora suona alla sua porta e le fornisce più o meno validi motivi per praticare l’infanticidio.

Perché sei mesi? Perché lo stato non può andare oltre, dopo che la Cina ha aderito alla Comunità internazionale, oltre i sei mesi non possono fare nulla, prima potevano…
Se dovesse nascere questo secondo bimbo la famiglia paga una multa, che per una famiglia che guadagna 800 euro all’ann0 equivale a 15.000 euro di penale.

Poi il nascituro non può essere registrato, perché il sistema deve testimoniare che la cosa non è accaduta, niente scuola o sanità…niente di niente un morto che cammina.

Di solito, racconta il controllore, una donna che abortisce un figlio difficilmente poi vorrà rimanere incinta perché oltre al dolore gli ospedali sono zozzi, pieni di germi, e quindi non è un’esperienza da ripetere tanto facilmente.

Per le famiglie ricche la situazione cambia, guarda un po’! La multa, se c’è, si paga e il figlio è pienamente riconosciuto anche perché per i ricchi il secondo figlio è come uno status symbol, e quindi loro lo accettano.

Queste dichiarazioni lasciano con il fiato a metà, perché se prima si partoriva con la bacinella dell’acqua sotto il letto, così se era femmina la si uccideva in acqua, ora non si deve neanche arrivare al concepimento, non oso pensare che cosa potrebbero fare se non avessero aderito alla Comunità internazionale… che comunque ha fatto davvero poco, mi domando dove sono i diritti dell’uomo e quelli alla vita? Perché se non poter connettersi mi sembrava una discriminazione qui arriviamo a limiti inconcepibili per me e non so neanche come commentare.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

effettivamente non è per niente una cosa ne bella ne simpatica, ma va detto che la cina adotta il sistema del controllo delle nascite praticamente dagli inizi del 900 eppure ciononostante sono passati dall'essere 800 milioni a quasi 1 milardo e 200 milioni di abitanti. capirai bene che senza il controllo oggi sarebbero probabilmente la metà della popolazione mondiale.
certo questo non vuol dire che lo stato possa arrogarsi il diritto di togliere i diritti civili alle coppie fertili, però, anche con tutti i limiti strutturali che si ritrovano in cina, preferisco sempre che mi diano un preservativo per non avere una gravidanza (quando è indesiderata) piuttosto che predichino una astinenza con il ricatto morale del peccato mortale e del rischio della salvezza dello spirito.
almeno sono coerenti, e concreti sulla loro problematica sovrappopolazione e non sono ipocriti.
poi insomma la situazione della cina è bella complessa, in questo suo sviluppo sfrenato gli sta rimanendo il peggio del comunismo e stanno prendendo il peggio del capitalismo... di solito questo porta inevitabilmente ad una guerra civile....

Elessa ha detto...

Tutto giusto e tutto corretto ma dove finisce la legge e dove inizia il diritto..possibile che non esista un giusto modo di correggere la situazione...sto cercando cmq di documentarmi il più possibile...perchè tra nascite e assassini, pena di morte e economia particolare...possibile che non si faccia nulla?

Anonimo ha detto...

putroppo la risposta è tanto semplice quanto triste e drammatica.... il mercato cinese fa gola a tutti, e si sa gli interessi zittiscono tutti, anche e soprattuto chi si vanta di esportare la democrazia.
all'interno della cina... bhè c'era già un regime totalitario, quindi è inutile aspettarsi qualche segnale.

Anonimo ha detto...

è vero, quando ci sono i soldi si passa sopra a tutto...

altre notizie qui http://www.amnesty.it/pressroom/ra2006/cina.html

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Anonimo ha detto...

La vedo dura a "esportare la democrazia" lì... eppure non mi sembra che stiano tanto meglio dell'Iraq di Saddam, chissà perché non lo fanno. ^^

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