Il grande fantasma della chiesa
Il grande polverone che si sta alzando sui diritti e doveri delle coppie di fatto, sta come ogni cosa in Italia, coinvolgendo la posizione della Chiesa, che come sempre in Italia, ha deciso d’imporre la sua opinione. -Vi pregherei di porre particolare attenzione alla cura e alla selezione che sto dando nella scelta delle parole, ho parlato di opinione non di affermazione-
Come spesso succede lo stato sta legalizzando una posizione che socialmente esiste, perché come dato acquisito ormai c’è la verità che invece di essere uno stato guida è uno stato che preferisce cercare di concretizzare legalmente delle realtà che indipendentemente dalla legge c’è, c’è stata e ci sarà. Si perché con la convivenza si rivendica un diritto indissolubile, il diritto della libera scelta, il diritto di poter gestire la nostra vita, di esser libera di sposarsi o meno, di vivere insieme come conviventi e il diritto a lasciarsi! Lo sappiamo che esiste il divorzio, lo sappiamo che se non funziona il matrimonio si può decidere di lasciarsi, ma i tempi sono lunghi, noiosi e oltretutto non ci si può più sposare in Chiesa. Mi domando se io fossi una persona credente che commette l’errore di sposare una persona sbagliata, automaticamente mi viene negato il diritto alla confessione e il diritto a prendere l’ostia oltre che non ho più possibilità di poter fare un nuovo rito cattolico- tranne in rari casi-
Però devo sposarmi perché sono cattolica…
La differenza è inconciliabile, esistono delle scelte di vita non definibili, e tutto ciò che è indefinibile o difficilmente comprensibile mette paura, spaventa e preoccupa…invece non è assolutamente niente.
Ognuno deve difendere le proprie posizioni ma la differenza sta nel rispetto. La differenza, l’unica differenza è saper rispettare le scelte, semplicemente chi si vuol sposare in chiesa lo faccia, chi non vuole non lo faccia, libera scelta… e allora qual è il problema?
Perché non posso permettermi di scegliere come vivere, perché devo sentirmi insultare da qualche uomo in gonna, perché deve esistere questo divario sociale che non produce alcun bene.
La Cei ha scritto ieri una nota sulla questione, questo è uno stralcio”…riteniamo la legalizzazione delle unioni di fatto inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo. Quale che sia l’intenzione di chi propone questa scelta, l’effetto sarebbe inevitabilmente deleterio per la famiglia. Si toglierebbe, infatti, al patto matrimoniale la sua unicità, che sola giustifica i diritti che sono propri dei coniugi e che appartengono soltanto a loro. Del resto, la storia insegna che ogni legge crea mentalità e costume.”
Rivolgendosi poi alle coppie omosessuali aggiunge:” Un problema ancor più grave sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perché, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile”
Di cosa hanno paura i cattolici? Della libera scelta, della autodeterminazione, della nostra intelligenza o semplicemente del libero pensiero?
Cosa spaventa la Chiesa al punto da far uscire quotidianamente critiche contro i dico e contro i conviventi, contro gli omosessuali e i divorziati, dal scomodare il papa in dichiarazioni che perfino mia nonna di 80 anni trova strane, di cosa ha paura la chiesa?
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