Giudicare o essere giudicati
Ogni mattina ci mettiamo alla prova! Dopo anni di lavoro sulla nostra autostima in modo da renderla capace di reagire e di sopportare (o supportare) tutto il paggio che pensiamo di noi, arriva una critica e tutto finisce!
Di ritorno dal lungo week end, la giornata sembra più pesante del solito, il lavoro procede con la lentezza tipica della noia e la routine è ormai un dato scontato…ma come un bel fulmine a ciel sereno arriva la scossa…una bella critica, ovviamente negativa, sveglia più del caffè della macchinetta!
Una critica sul nostro comportamento può distruggere il nostro castello di autostima?
Personalmente ho lavorato molto sul mio personale livello di accettazione e siccome ho degli standard molto alti…il lavoro è stato lungo…e poi è sufficiente una critica fatta anche da una persona per me praticamente anonima che tutto crolla..
Il mio castello di carte, molto delicato, cade a capofitto e io rimango senza difese, completamente spiazzata!
Qual è il nostro problema?
Perché una semplice critica negativa riesce a trasformare in male tutto quello che pensiamo di noi, tutte le cose positive che pensiamo di avere cadono.
E' meglio giudicare o essere giudicare?
Se esistesse una legge del contrappasso questa è la mia punizione, giusto ieri, mi si diceva che io giudico e che non lo faccio neanche poco, anzi!
Quindi penso che forse questa è la mia personale punizione, finire giudicata per aver giudicato…. Ma quanto è dura!
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