Un week- end al femminile, quello con Volver e Almodovar
Più che una recenzione questa è una ovazione, verso una pellicola, meravigliosamente femminile e veramente maschile, la storia di una famiglia di donne che combatte contro le quotidiane difficoltà.
Mi aspettavo la solita pellicola che da circa 7 anni Almodovar ci propone, film fatti di nuove realtà sociali raccontate con il suo solito spirito di osservatore attento e capaci di stupire.
Invece rimmergendosi nel vecchio stile che lo ha reso celebre torna a parlare di donne con la “D” maiuscola, della femminilità forte e della capacità di sopportare e supportarsi a vicenda.
Di Almodovar mi piace l’attenzione al mondo della prostituzione, l’arte di saper descrivere la realtà per quello che è con un’insolita attenzione a tutto l’universo femminile quello nato donna quello che vuole essere donna.
Di Almodovar mi piace che ogni volta in cui il film sta evolvendo in una direzione immediatamanete cambia e si rigenera in un nuovo profondo percorso sociale.
Di Almodovar mi piace come parla di donne, come un uomo sia capace di vederci e di rappresentarci e come donna io mi sento ben rappresentata da lui.
Non descriverò la storia del film, non voglio rovinare qualsiasi idea vi siate fatti su questa pellicola, ma pur amandolo, per me questo è il primo film, di Almodovar, che vedo al cinema, e non avrei potuto inaugurare meglio questa nuova tradizione.
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