lunedì, giugno 26, 2006

A cosa serve il sesso

Forse per emulazione, forse per piacere, ma fatto sta che per sentir parlare di corruzione sessuale, non si deve poi andare tanto distanti dai nostri ambienti. Se è vero che ormai non si parla d’altro sui giornali e in internet che di sesso e di cosa siamo disposti a fare per arrivare alle nostre mete.
Abbiamo così il caso dell’ ex re, o meglio del re dell’ex, capace di avviare una rete di prostituzione nel suo casinò, e abbiamo una starlette, Elisabetta Gregoraci, che prima dice di essere scesa a compromessi, poi ritratta…

Insomma, cosa siamo disposti a fare, anche a prostituirci per un lavoro?

La risposta è in realtà più semplice, come dicevo ci sono casi più vicini a noi, direi alla porta accanto, niente politica o semplici reali ma voti a scuola. Così a Belluno un insegnante 59enne di francese prometteva ritocchi alle pagelle, in cambio di favori sessuali. L’indagine è partita da una studentessa, forse stanca dell’abuso.

L’insegnante, sposato con figli, abusava delle sue studentesse negli stessi locali della scuola, istituto tecnico commerciale “Pierfortunato Calvi”. Dal 2001 ad oggi. Sei anni di sesso per voti scolastici, studentesse e studentesse che cedevano alle sue lusinghe per avere una gonfiatina al voto e magari vantandosene con le mamme, finalmente, forse, contente dei successi nella lingua straniera.

Il caso sarebbe scoppiato in coincidenza con gli esami, quando lui avrebbe dovuto presenziare alla seconda prova scritta in qualità di commissario. La Preside ha richiamato una sua collega e si è cominciata a diffondere la voce.

Favori sessuali in scambio di voti scolastici, sesso per arrivare a denudarsi in tv, prostituzione per lavorare alla corte del re…quanto tira ancora i sesso? E cosa siamo disposti a fare per arrivare in alto? Ma poi, riflettendo, un voto in francese o un lavoro in tv, ne vale la pena, perché altrimenti siamo così pigri da non voler impegnarci nei nostri obiettivi, ma siamo disposti a prostituirci per raggiungerli, mi domando se poi si apprezzi il modo in cui si è ottenuta la cosa.
Cosa ha valore, se stessi o cosa sembriamo. Possibile che la domanda sia sempre la stessa: essere o avere?

2 commenti:

popular ha detto...

la domanda è sempre la stessa putroppo... pero', se io sono una secchiona in francese, e questo stronzo non mi da nove perche' non gliela do... che succede? vado o non vado... mi piego un pochino o mi faccio sconfiggere?

Elessa ha detto...

lo denuncio.